GIOVANNI CAMPUS, TEMPO IN PROCESSO, 45° 11' N / 11° 18' E
FERRARIN ARTE, VIA DE MASSARI 10, LEGNAGO
SI INAUGURA VENERDì 18 MARZO ALLE 18.00 LA MOSTRA DI GIOVANNI CAMPUS TEMPO IN PROCESSO, 45° 11' N / 11° 18' E, A CURA DI FRANCESCO TEDESCHI.
LA MOSTRA SI COMPONE DI UN'INSTALLAZIONE IN CUI SONO PRESENTI PIù DI UNA TRENTINA DI LAVORI DELL'ARTISTA, NATO A OLBIA NEL 1929 E ATTIVO FRA MILANO E LIVORNO. LE OPERE SONO PREVALENTEMENTE RELATIVE ALLA FASE DI PRODUZIONE RECENTE E ATTUALE DELL'ARTISTA, QUELLA CHE APPUNTO SI CONFIGURA COME "TEMPO IN PROCESSO", ANCHE SE CON LA PRESENZA DI ALCUNI LAVORI CHE TESTIMONIANO DELL'ATTIVITà PRECEDENTE DELL'ARTISTA, FRA GLI ANNI SESSANTA E NOVANTA. QUESTA, ESEMPLIFICATA DA ALCUNI PEZZI INTEGRATI NELL'ATTUALE INSTALLAZIONE, MUOVE DA UNA ATTENZIONE PER LA DIMENSIONE GEOMETRICA E LA SUA POTENZIALITà DINAMICA, E RAPIDAMENTE PASSA DALLA SOLUZIONE PITTORICA A QUELLA DI FORME SCULTOREE CON INTEGRAZIONI DI MATERIALI ETEROGENEI (CORDE, FERRI), CHE VANNO A COMPLETARE IL PROCESSO IN ATTO. DA QUELLE PREMESSE, SVOLTE DA CAMPUS ANCHE IN UNA SERIE DI INTERVENTI AMBIENTALI, COMPIUTI FRA GLI ANNI SETTANTA E NOVANTA, TANTO NELL'AMBIENTE URBANO, QUANTO IN QUELLO NATURALE, DERIVANO LE CONSEGUENZE DELL'ATTUALE LAVORO DI CAMPUS, CHE SPAZIANO DA ALCUNI RAFFINATISSIMI LAVORI A CHINA SU CARTA ALLE TELE MONOCROMATICHE SAGOMATE E COMPLETATE DA INTERVENTI CON LAMINE DI FERRO. POETICA DELL'ARTISTA è QUELLA DI CONFIGURARE, ATTRAVERSO OPERE DISPOSTE PREVALENTEMENTE A PARETE, MA PROIETTATE A INVADERE LO SPAZIO DEL LUOGO, UNA CONCEZIONE DI UNITARIETà E DI CONTINUITà CHE HA VALENZA TEMPORALE.
L'ALLESTIMENTO DI UN'ESPOSIZIONE PER CAMPUS è OCCASIONE DI UNA VERIFICA DELLA RELAZIONE CHE SI INSTAURA FRA LE OPERE E L'AMBIENTE, IN UNA CONCEZIONE APERTA E IN DIVENIRE, DOVE L'INSERZIONE DI ALCUNE BARRE DI FERRO POSIZIONATE IN ALCUNI PASSAGGI TOPICI DELL'IMPAGINAZIONE DELLA MOSTRA, CONTRIBUISCE A CONFIGURARE UN'OPERAZIONE DI UNITà FRA GLI ELEMENTI CHE COMPONGONO IL PROGETTO ALLESTITIVO. IL "TEMPO", RIFERIMENTO SOSTANZIALE PER UN'OPERA CHE SI DEFINISCE NELLA SUA QUALITà DI RELAZIONE E NON DI PRESENZA ASSOLUTA E AUTONOMA, VIENE MESSO ALLA PROVA DI UN INTERVENTO CHE VUOLE MOSTRARE COME OGNI COSA, OGNI FORMA, OGNI ELEMENTO E OGNI MOMENTO ENTRA A FAR PARTE DI UN DIVENIRE, DI QUEL "PROCESSO" CHE è IL NUCLEO GENERATORE DELL'AZIONE.
LA MOSTRA SI PRESENTA PERTANTO COME UN PROGETTO UNITARIO, REALIZZATO IN LOCO, ATTRAVERSO I MATERIALI CHE COMPONGONO IL CARATTERE DELL’OPERA DI GIOVANNI CAMPUS E PER QUESTO LA CONNOTAZIONE DERIVATA DALLE COORDINATE GEOGRAFICHE DI LEGNAGO NE DEFINISCE L'ORIGINALITà E LA SPECIFICITà.
LA MOSTRA SI AVVALE DI UN CATALOGO CON UN TESTO CRITICO DI FRANCESCO TEDESCHI SULL'OPERA DI CAMPUS E SULL'OPERAZIONE COMPIUTA IN QUEST'OCCASIONE, IMMAGINI DELL'ALLESTIMENTO, UNA SCELTA ANTOLOGICA DI OPERE E SCRITTI DELL'ARTISTA.
18 MARZO 2016 – 13 MAGGIO 2016
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1929
Tempo in processo
cm ovanni campus, tempo in processo, 45° 11' n / 11° 18' e
ferrarin arte, via de massari 10, legnago
si inaugura venerdì 18 marzo alle 18.00 la mostra di giovanni campus tempo in processo, 45° 11' n / 11° 18' e, a cura di francesco tedeschi.
la mostra si compone di un'installazione in cui sono presenti più di una trentina di lavori dell'artista, nato a olbia nel 1929 e attivo fra milano e livorno. le opere sono prevalentemente relative alla fase di produzione recente e attuale dell'artista, quella che appunto si configura come "tempo in processo", anche se con la presenza di alcuni lavori che testimoniano dell'attività precedente dell'artista, fra gli anni sessanta e novanta. questa, esemplificata da alcuni pezzi integrati nell'attuale installazione, muove da una attenzione per la dimensione geometrica e la sua potenzialità dinamica, e rapidamente passa dalla soluzione pittorica a quella di forme scultoree con integrazioni di materiali eterogenei (corde, ferri), che vanno a completare il processo in atto. da quelle premesse, svolte da campus anche in una serie di interventi ambientali, compiuti fra gli anni settanta e novanta, tanto nell'ambiente urbano, quanto in quello naturale, derivano le conseguenze dell'attuale lavoro di campus, che spaziano da alcuni raffinatissimi lavori a china su carta alle tele monocromatiche sagomate e completate da interventi con lamine di ferro. poetica dell'artista è quella di configurare, attraverso opere disposte prevalentemente a parete, ma proiettate a invadere lo spazio del luogo, una concezione di unitarietà e di continuità che ha valenza temporale.
l'allestimento di un'esposizione per campus è occasione di una verifica della relazione che si instaura fra le opere e l'ambiente, in una concezione aperta e in divenire, dove l'inserzione di alcune barre di ferro posizionate in alcuni passaggi topici dell'impaginazione della mostra, contribuisce a configurare un'operazione di unità fra gli elementi che compongono il progetto allestitivo. il "tempo", riferimento sostanziale per un'opera che si definisce nella sua qualità di relazione e non di presenza assoluta e autonoma, viene messo alla prova di un intervento che vuole mostrare come ogni cosa, ogni forma, ogni elemento e ogni momento entra a far parte di un divenire, di quel "processo" che è il nucleo generatore dell'azione.
la mostra si presenta pertanto come un progetto unitario, realizzato in loco, attraverso i materiali che compongono il carattere dell’opera di giovanni campus e per questo la connotazione derivata dalle coordinate geografiche di legnago ne definisce l'originalità e la specificità.
la mostra si avvale di un catalogo con un testo critico di francesco tedeschi sull'opera di campus e sull'operazione compiuta in quest'occasione, immagini dell'allestimento, una scelta antologica di opere e scritti dell'artista.
18 marzo 2016 – 13 maggio 2016
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