Eugenio Carmi nasce a Genova nel 1920. Negli anni quaranta è a Zurigo, dove si laurea in chimica al Politecnico e dove è in contatto con i fermenti internazionali allora presenti nella città. Inizia a dipingere fin dagli anni del liceo e al suo ritorno in Italia studia a Torino sotto la guida di Felice Casorati. Fin dall’inizio degli anni cinquanta è tra gli esponenti dell’astrattismo italiano, prima con un linguaggio informale per poi giungere alla fine degli anni sessanta al rigore delle forme geometriche – ma sempre asimmetriche e “ribelli” -, forme che svilupperà progressivamente nel corso dei decenni successivi. Fino ad arrivare alle opere attuali che, come dice lui stesso, dialogano costantemente con le leggi della natura e che, attraverso interventi materici, riportano nella geometria un certo spirito delle opere degli anni cinquanta e sessanta. La sua prima mostra personale, curata da Gillo Dorfles, è alla Galleria Numero di Firenze. La maggior parte delle sue opere è su tela e juta, ma anche acquarelli, carte, latte, sculture e multipli. Sporadicamente nel corso degli anni ha anche creato oggetti di design. Oltre che artista è stato anche art director dell’Italsider dal 1958 al 1965, come responsabile dell’immagine. Tra le altre cose per il Servizio Programmi Sperimentali della RAI ha realizzato nel 1973 un programma completamente astratto di 25 minuti e nello stesso anno ha tenuto seminari di arte visiva al Rhode Island Institute of Design di Providence negli Stati Uniti e negli anni settanta ha insegnato all’Accademia di Macerata e all’Accademia di Ravenna. Ha illustrato tre favole di Umberto Eco (La bomba e il generale, I tre cosmonauti, Gli gnomi di Gnù), pubblicate in Italia da Bompiani e in molti altri Paesi del mondo. E’ stato presente a due Biennali di Venezia: nel 1966 con l’opera di arte cinetica SPCE, e nel 2011. Ha partecipato alle principali Biennali internazionali di grafica, ricevendo importanti premi. Ha tenuto numerose mostre personali in Italia e all’estero. Sue opere importanti fanno parte delle collezioni della Camera dei Deputati a Roma, del Ministero degli Esteri a Roma, della Quadriennale di Roma e di vari musei in Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Stati Uniti. Si autodefinisce “fabbricante di immagini”.